Credo sia un dovere ringraziare il Lions Club Savona Torretta per avermi proposto di partecipare alla testimonianza dell’attività dei suoi presidenti dalla fondazione ad oggi. Sebbene molto perplessa per ovvie ragioni, ho accettato di dare questo piccolo contributo alla memoria di mio marito. Già, la memoria. Si ha un bel dire che viviamo nel presente, ma è già passato e il futuro non ci appartiene ancora se non nella speranza. Quindi, ci resta la memoria, importante custode del passato e unica nel far rivivere coloro che ci hanno lasciato, solo nella memoria essi sono ancora con noi. Devo però ammettere che non è facile ricordare senza il cuore pesante.
L’anno in cui mio marito fu eletto Presidente, fu per lui un momento di gratificazione ma anche di responsabilità. Bisognava conciliare il lavoro con la carica. Fu un periodo di servizio di grande impegno: a volte tornava dalla Toscana verso sera e dopo un’ora si presentava al Club. Ma lo faceva volentieri e direi con leggerezza nel senso alto del termine. Ci furono serate importanti come la presentazione del “Piatto dell’Estate” a Villa Faraggiana affollata di “vip” e non racchiusa in una elegante cornice. Di conseguenza, col ricavato della serata, come sempre, venne restaurato un piccolo affresco sulla facciata della chiesetta di S. Lucia. Niente di gran valore artistico piuttosto sentimentale. E’ giusto recuperare e conservare ciò che appartiene alla nostra identità.
Per quanto mi riguarda, come testimone, la serata più rispondente di mio interesse è stata quella in cui Giancarlo Dettori, bravissimo attore, persona raffinata e di classe ha letto magistralmente davanti a un vasto uditorio alcune poesie fra le più emozionanti.
Ritengo di grande importanza aprire il più possibile le porte a tutte le forme di cultura in una piccola città un po’ fuori dai circuiti culturali più importanti. In questo senso operò mio marito con altre manifestazioni. Alla fine del mandato pensò sempre con piacere a quell’anno di forte impegno che l’aveva arricchito di una nuova e positiva esperienza.
Maria Antonietta Battaglia